Sulla Violenza contro le Donne con la Dott.ssa Viviana Pungelli

Author:Simone Bacci

30 Novembre 2023

titolo dell'articolo su sfondo con scarpe rosse rappresentative della violenza sulle donne e la foto dell'auditor viviana pungelli

In questo articolo, esploreremo il modo in cui le pratiche di certificazione, e non solo, possono influenzare la cultura aziendale, promuovendo ambienti di lavoro che rispettino la sicurezza e il benessere di tutti i dipendenti, con particolare attenzione alla prevenzione della violenza sulle donne.

Ci siamo rivolti alla Dott.ssa Viviana Pungelli, Lead Auditor ed Assistente alla Direzione Tecnica di AS&C. Sebbene la sua expertise sia focalizzata sulla valutazione e miglioramento dei sistemi di gestione secondo gli standard ISO, la Dott.ssa Pungelli offre una visione unica su come tali principi possano essere impiegati nella creazione di contesti aziendali consapevoli, contribuendo così alla lotta contro la violenza nei confronti delle donne.

  • Come definiresti la violenza sulle donne e quali sono le forme più comuni che si incontrano?

La violenza sulle donne è un argomento di forte attualità, discusso moltissimo in programmi televisivi e sul web, spesso affrontato anche in film, cortometraggi, canzoni. Alla luce degli avvenimenti moltiplicatisi negli ultimi anni, si è anche deciso di dedicare una Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 novembre.  

Fatta questa premessa, per me la violenza sulle donne, o meglio, la violenza di genere che, ci tengo a precisare non riguarda solo le donne adulte ma anche giovani minorenni e bambine, è fondamentalmente una violazione dei diritti umani. 

Le forme di espressione della violenza sono molteplici e profondamente trasversali. A noi, giungono quelle più estreme ed evidenti, il più delle volte senza via di ritorno, come i femminicidi. Eppure, la violenza di genere pervade tutti gli ambiti della vita.  

La violenza di genere si palesa attraverso i quotidiani abusi, le micro-aggressioni che vengono costantemente minimizzate, la disparità salariale sui luoghi di lavori, il peso del carico di cura riversato unicamente sulle donne, senza una reale possibilità di emancipazione.” 

 

  • Quali sono gli stereotipi di genere che contribuiscono alla violenza e come possiamo affrontarli? 

“Gli stereotipi, purtroppo, sono il male attuale. Cosa sono esattamente gli stereotipi? 

A mio avviso, sono come i pregiudizi: ci fanno sentire “sicuri” perché ritenuti delle certezze consolidate e immutabili, ma, in realtà, ci bloccano nella nostra ignoranza, impedendoci di crescere a livello personale, emotivo e di conoscenze.  

Quante volte abbiamo sentito dire che quella dell’avvocato, del giudice, del medico e dell’imprenditore sono professioni da uomini, mentre una carriera da insegnante, nelle risorse umane o da psicologa si addice di più alle donne? Perché? 

La figura maschile è più propensa a raggiungere posizioni importanti sul luogo di lavoro. Perché quella femminile si deve dedicare, com’è da sempre, anche alla cura della casa e dei bambini? 

Sono frasi fatte e provocatorie? No, purtroppo ancora oggi sono affermazioni e concetti condivisi da tante persone e sono proprio stereotipi di genere. 

Come possiamo affrontare gli stereotipi? Sicuramente sconfiggerli non è semplice, perché le loro radici affondano in secoli di culture e tradizioni retrograde che continuano a permeare la società odierna.  

Il primo passo fondamentale da compiere, a mio avviso, è denunciare situazioni di violazione dell’uguaglianza dei diritti; è appoggiarsi ad associazioni e organizzazioni che combattono ogni giorno episodi di questo tipo e che aiutano donne di tutte le età a sgravarsi da quel condizionamento involontario che troppo spesso le tocca. 

Poi, fondamentale è l’educazione di bambini e adolescenti al rispetto dell’altro, spiegando loro per gradi i concetti delle pari opportunità e l’apertura alla diversità.”

 

  • Quali risorse e servizi sono disponibili per le donne vittime di violenza nella nostra comunità? 

“Le risorse e i servizi sono diversi. Il primo è il numero antiviolenza 1522 che è un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.  

Molti centri antiviolenza offrono supporto psicologico e legale, l’accompagnamento nel percorso verso l’autonomia abitativa e lavorativa e, in generale, verso l’autonomia della persona decisa a rialzarsi e a costruirsi una nuova vita lontana dalla paura. 

La cosa importante è DENUNCIARE e affidarsi a centri specializzati. 

Se non si riesce a denunciare, è importante condividere almeno con persone vicine un messaggio in codice di aiuto, come ad esempio definire un’emoticon salvezza, una specie di codice segreto. 

Qualche giorno fa, una donna si è salvata in questo modo, mandando un’emoticon prestabilita ad un’amica che appena ha ricevuto il messaggio ha prontamente chiamato la Polizia che è intervenuta ed ha arrestato l’aggressore (un compagno violento).”

  • Quali sono le strategie più efficaci per prevenire la violenza sulle donne? 

“Prevenire la violenza sulle donne vuol dire innanzitutto combattere le sue radici culturali e le sue cause. Per questo sono essenziali le strategie politiche mirate all’educazione, alla sensibilizzazione, al riconoscimento e alla realizzazione delle pari opportunità in ogni ambito della vita pubblica e privata

L’obiettivo deve essere quello di combattere le discriminazioni e gli stereotipi di genere, ponendo la massima attenzione sulle nuove generazioni ed investendo nella formazione.”

  • Ci sono cambiamenti legislativi o politici che ritieni siano necessari per migliorare la situazione? 

“Assolutamente sì. Il provvedimento che più ha inciso nel contrasto alla violenza di genere è la legge n. 69 del 2019 (il codice rosso), che ha rafforzato le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza sessuale e domestica.  

Una estensione delle tutele per le vittime di violenza domestica e di genere è stata prevista anche dalla legge n. 134 del 2021, di riforma del processo penale, mentre la legge n. 53 del 2022 ha potenziato la raccolta di dati statistici sulla violenza di genere. 

Anche nel nostro settore, nel nostro mondo delle Certificazioni, lo scorso anno è stata introdotta la UNI/PDR 125:2022 – Certificazione Parità di Genere

La UNI/PdR 125:2022 definisce i temi da trattare per supportare l’empowerment femminile all’interno dei percorsi di crescita aziendale e nello stesso tempo evitare stereotipi, discriminazioni e ri-orientare la cultura aziendale in modo che possa essere sempre più inclusiva e rispettosa delle competenze femminili.”

 

  • Qual’è l’impegno di AS&C nella lotta contro la violenza sulle donne? 

“Da sempre AS&C è orientato a tematiche inclusive, basate sul rispetto dei diritti di ogni essere umano.  

Un nuovo progetto che il nostro Ente ha deciso di sviluppare a partire da inizio del prossimo anno è proprio l’ottenimento dell’Accreditamento nella UNI/PDR 125:2022, progetto seguito personalmente da me e altri colleghi di cui vado molto fiera.”

 

  • Concludendo, cosa consiglieresti a chi sta cercando aiuto per sé o per qualcun altro? 

“Il consiglio che sento di dare è non avere paura. Parlatene con un’amica, una persona vicina, denunciate sempre. La paura non vale più della nostra vita.  

Dobbiamo essere forti e credere in noi stesse. Ogni donna che lotta per se stessa, lotta per tutte le donne.”

 

 

 

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