mani di un mendicante

 

Introduzione

Il cammino verso alcuni degli obiettivi condivisi dall’agenda ONU 2030, per uno sviluppo sostenibile, sembra essere stato messo in crisi dai più disparati fenomeni naturali e culturali. Quello che preoccupa di più, negli ultimi anni, è il percorso relativo all’obiettivo 2, fame zero, e 3, salute e benessere. La situazione relativa a cibo sicuro e malnutrizione è peggiorata drammaticamente; per questo motivo occorre un intervento immediato e condiviso.

Un recente report dell’ONU ha posto il problema sotto osservazione, individuando ogni criticità e fornendo linee guida utili all’intervento. Sul fronte ISO, accresce il valore dello standard ISO 22000, relativo ai sistemi di gestione per la sicurezza alimentare.

 

Il contesto della sicurezza alimentare nel mondo

Stando a quanto riferito dal rapporto ONU, “The State of Food Security and Nutrition in the World 2020”, la strada verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile programmati sembrerebbe essere più tortuosa del previsto. In particolare, i dati riportano che non si sta progredendo verso i seguenti obiettivi: 2.1. garantire accesso a cibo sicuro, nutriente e sufficiente per tutte le persone e per tutto l’anno; 2.2. eliminare tutte le forme di malnutrizione.

Le ragioni sono diverse e purtroppo talvolta complesse da prevedere. Basti pensare al Covid-19 o alle epidemie di locuste verificatesi nei deserti dell’Africa Orientale e alle flessioni dell’economia globale. Nel 2019, prima della pandemia, quasi 690 milioni di persone, cioè l’8,9% della popolazione mondiale, era sottonutrita. Il trend dei 5 anni antecedenti al 2019 mostra come la fame e la malnutrizione siano lentamente aumentati anno dopo anno. In poche parole, recita il rapporto ONU: “se questa tendenza continuerà, il numero di persone sottonutrite supererà gli 840 milioni entro il 2030. Pertanto, il mondo non è sulla buona strada per raggiungere la fame zero, anche al di là degli effetti negativi che il Covid-19 avrà, probabilmente, sulla fame”.

 

Il problema della malnutrizione

Per ragioni legate alla fame, sempre più persone hanno dovuto ridurre quantità e qualità del cibo consumato. Le stime indicano che circa 2 miliardi di persone, cioè circa il 26% della popolazione globale, hanno sofferto la fame o non hanno avuto accesso a cibo nutriente e sufficiente nel 2019. La problematica relativa all’insicurezza alimentare ha forti ripercussioni sul rischio di malnutrizione infantile e femminile. L’obiettivo di porre fine alla malnutrizione rimane una sfida ardua, in particolare se si prendono in considerazione alcune delle problematiche che hanno colpito i bambini nel 2022:

– Il 22% è stato affetto da arresto della crescita;

– Il 6,7% ha sofferto il deperimento;
– Il 5,7% era in sovrappeso.

 

Per quanto riguarda le donne tra i 15 e i 49 anni:

– Il 29,9% è stato colpito da anemia

– L’obesità adulta è risultata in forte aumento in tutte le regioni.

 

Percorsi risolutivi per il futuro

La soluzione rilevata dal report preso in esame vede i sistemi relativi alla sicurezza alimentare come driver critici, che necessitano di una trasformazione sistemica per fornire una speranza concreta. I sistemi alimentari sembrano essere fondamentali per garantire l’abbattimento della fame e della malnutrizione nel mondo.

Il rapporto ha individuato sei percorsi:

1. integrazione di politiche umanitarie;

2. aumento della resilienza climatica nei sistemi alimentari;

3. rafforzamento della resilienza economica dei soggetti maggiormente vulnerabili;

4. interventi presso le filiere alimentari per abbattare i costi degli alimenti nutrienti;

5. risoluzione di povertà e disuguaglianze attarverso interventi a favore dei poveri e degli emarginati;

6. rafforzamento degli ambienti alimentari e modifica del comportamento del consumatore nell’ottica della promozione di modelli che prevedano diete con impatti positivi su salute e ambiente.

Nell’ambito dei sistemi alimentari, occorre inoltre fare riferimento allo standard ISO 22000, Sistema di gestione per la sicurezza alimentare, che da oltre 17 anni garantisce sicurezza alimentare, analisi dei rischi e controllo dei punti critici (CCP).

 

ISO 22000: il valore dello standard per il futuro

Lo standard ISO 22000 consolida i requisiti e le procedure relative ai prodotti dell’industria alimentare globale e garantisce alle imprese l’abbassamento dei rischi relativi alla sicurezza alimentare lungo l’intera filiera. Attraverso l’adozione dello standard ISO 22000, le organizzazioni sono in grado di garantire la sicurezza alimentare, grazie all’impegno congiunto di tutte le parti che partecipano, dai produttori di mangini ai produttori di alimenti, agli operatori del trasporto e dello stoccaggio, fino alla vendita al dettaglio e ai punti di ristoro.

Per questo motivo lo standard è riconosciuto a livello internazionale come il documento più importante a supporto dello sviluppo di un sistema di gestione della sicurezza alimentare. L’ultimo aggiornamento dello standard risale al 2018 e racchiude le più recenti conoscenze in materia di sicurezza della catena alimentare.

 

Opportunità per le imprese certificate ISO 22000

Un sistema di gestione della sicurezza alimentare consente alle organizzazioni coinvolte in maniera più o meno diretta nella filiera alimentare di:

a) pianificare, implementare, gestire, mantenere ed aggiornare il sistema per la sicurezza alimentare in modo tale da fornire prodotti e servizi sicuri, conformi all’uso previsto e alla normativa applicabile;

b) dimostrare la conformità ai requisiti legali e normativi in materia di sicurezza alimentare;

c) valutare i requisiti di sicurezza alimentare dei clienti e dimostrarne la conformità; d) comunicare efficacemente i problemi di sicurezza alimentare alle parti interessate; e) garantire che l’organizzazione operi in conformità alla propria politica di sicurezza alimentare;

f) dimostrare la conformità alle parti interessate.

 

Tali requisiti sono applicabili a tutte le organizzazioni, di qualsiasi tipo e dimensione, che operano nel settore alimentare. Rientrano nel campo di applicazione della norma, ad esempio: produttori di mangini, di alimenti per animali, raccoglitori di piante, agricoltori, produttori di ingredienti, di alimenti, rivenditori, organizzazioni che forniscono servizi alimentari, servizi di trasporto, pulizia e sanificazioner, stoccaggio e distribuzione, fornitori di attrezzature, detergenti e disinfettanti, materiali di imballaggio e altri materiali a contatto con gli alimenti.

 

Conclusioni

Sebbene il quadro esposto, facendo particolare riferimento ai dati emersi dal report ONU, sembrerebbe essere fortemente preoccupante, alcune note positive sono date dall’individuazione delle aree di intervento indispensabili per la mitigazione delle problematiche e delle criticità in essere. A partire dalla cultura e dall’impegno delle imprese impegnate nell’industria alimentare globale, fino alle abitudini di consumo del pubblico, gli spiragli per il miglioramento esistono e sarà sempre più necessario impegno e partecipazione congiunti. Lo standard ISO 22000 rappresenta un indispensabile punto di partenza per tutti gli attori e le realtà coinvolte nel settore. Inoltre, se ben integrato e condiviso, il sistema per la sicurezza alimentare può garantire, insieme agli altri schemi, miglioramenti immediati.

AS&C, in nome della missione relativa all’impegno verso la sostenibilità e all’equità nel futuro, rimane disponibile per tutto il mese di Luglio a fornire check-up gratuiti a tutte le imprese interessate ad intraprendere il percorso certificativo. Per queste imprese, sarà pertanto possibile ricevere gratuitamente una valutazione dello stato attuale del proprio sistema e dell’impegno necessario per allinearsi al più alto standard globale sulla sicurezza alimentare.