Il Consiglio di Stato ha recentemente emesso una sentenza (n. 9628 del 9 novembre scorso) che conferma la validità dei certificati emessi da enti accreditati da UKAS (l’unico organismo nazionale riconosciuto dal governo britannico) nei procedimenti di gara per gli appalti pubblici, anche dopo la Brexit. Questa decisione contrasta con una precedente pronuncia (n. 4089/2023) della V Sezione del Consiglio di Stato, che aveva suscitato notevole attenzione per aver dichiarato la non spendibilità di tali certificati.
Nel caso specifico, il Consiglio di Stato ha supportato la validità di una certificazione di conformità al sistema di gestione ambientale, rilasciata da un organismo accreditato da UKAS, nell’ambito di un appalto per il rifacimento di un immobile nel Foro Italico.
Il Consiglio di Stato ha anche evidenziato, dunque, la validità degli Accordi di Mutuo Riconoscimento, sottoscritti a livello internazionale, anche nelle gare pubbliche. La Brexit, secondo la sentenza, non ha alcun impatto sulle attività degli organismi e dei laboratori accreditati da UKAS, proprio in virtù della sottoscrizione dei sopra citati Accordi di Mutuo Riconoscimento.
In conclusione, il Consiglio di Stato si è di nuovo allineato a quanto già espresso da ANAC in diverse Delibere e Comunicazioni (COMUNICATO DEL PRESIDENTE del 9 giugno 2021; Comunicato del Presidente del 20 dicembre 2022 – ISO IEC 17021-1).
Questa decisione, secondo il Consiglio di Stato, è in linea con la normativa europea e nazionale, garantendo principi come la concorrenza, la non discriminazione e il mutuo riconoscimento, escludendo così anche la necessità di ricorso alla Corte Europea.