Una Certificazione attribuita alle aziende per attestare le misure concrete adottate dai datori di lavoro, per ridurre i divari su opportunità di crescita, parità salariale a parità di mansioni, gestione delle differenze di genere e tutela della maternità: queste sono le novità chiave previste dalla legge 126/2021.
ANALISI DEL CONTESTO
Con la modifica al Codice delle Pari Opportunità del 2006, l’Europa prova ad invertire la tendenza sul ritardo delle quote rosa nella partecipazione al mercato del lavoro.
All’interno di una società che si dimostra ancora oggi resiliente ad un necessario cambiamento, tale questione è stata per anni, soprattutto nel nostro Paese, dibattuta in maniera accesa nelle aule parlamentari.
Finalmente, con l’introduzione delle prassi di riferimento e delle linee guida sui sistemi di gestione per la parità, sembra si sia arrivati ad una maggiore sensibilizzazione.
Gli obiettivi sono stati così delineati:
– Porre il focus su ogni fase lavorativa delle donne all’interno dell’impresa;
– Misurare i progressi realizzati;
– Certificare i traguardi raggiunti.
Grazie alla UNI/PdR 125:2022, le organizzazioni saranno facilitate ad orientare il loro comportamento su parametri ben definiti:
– Retribuzione e carriere
– Genitorialità e cura della famiglia
– Processi di selezione
Questi punti cardine saranno le pietre miliari sulle quali le imprese potranno strutturare le loro politiche di parità di genere.
LA CERTIFICAZIONE DI PARI OPPORTUNITÀ E IL RELATIVO SISTEMA PREMIALE
È con l’introduzione dell’articolo 46-bis che viene istituita la Certificazione della parità di genere. Per le aziende in possesso di tale Certificazione viene introdotto un sistema premiale di parità per l’anno 2022, consistente in un incentivo sotto forma di esonero contributivo determinato in una misura non superiore all’1% e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna azienda, determinato con decreto del Ministro del lavoro entro il 31 gennaio del 2022.
Inoltre, alle aziende in possesso della Certificazione entro il 31 dicembre dell’anno precedente, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione, da parte delle autorità titolari di fondi europei, nazionali e regionali, delle proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
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