È sicuramente giusto. Si, è stato giusto da parte di ISO emanare una linea guida per fornire indicazioni su come lavorare sicuri in tempi di pandemia. 
Questa Linea Guida (è una PAS quindi una specifica disponibile pubblicamente) cerca di fornire indicazione su come affrontare in termini di organizzazione del lavoro e Salute e Sicurezza le minacce derivanti dal Covid.
La ISO/PAS 45005, ovviamente, non si sostituisce e non si sovrappone ai protocolli nazionali, ma fornisce elementi per una migliore gestione dei rischi da Covid.
Vediamo, brevemente, quelli che sono gli elementi caratterizzanti, ma non esaustivi, dello standard:

Pianificazione e valutazione dei rischi: grande risalto viene affidato, ed ormai non è una novità, alla valutazione dei rischi, la quale deve però essere condotta solo a valle di un’approfondita analisi del contesto, che individui i fattori esterni ed interni rilevanti per la gestione della salute e sicurezza e per la gestione della pandemia

Leadership e partecipazione dei lavoratori: è essenziale che l’Organizzazione garantisca risorse appropriate, favorisca la partecipazione dei lavoratori, tutelando coloro che sono minacciati o contagiati dal Covid, dando quindi rilevanza alla Responsabilità Sociale dell’azienda anche nei confronti della collettività

Preparazione e risposta alle emergenze: l’organizzazione dovrebbe, tra le tante cose, ad esempio, prevedere piani di evacuazione in squadre per limitare il contatto ravvicinato tra le persone oppure piani di evacuazione dedicati per le persone con esigenze di evacuazione assistita o facilitata, ma anche programmare la formazione in modo da garantire, per quanto possibile, la continuità del business. Di particolare interesse appare il riferimento alla gestione di persone potenzialmente aggressive o violente, per cui la norma prevede la predisposizione di appositi piani

Casi sospetti o confermati di COVID-19: l’insieme dei requisiti del capitolo 5, senza fornire particolari innovazioni, forniscono chiare indicazioni sui controlli in accesso, sulle azioni da seguire in caso di Covid o Sospetto Covid in ambiente di Lavoro (isolamento, fornitura di dpi, invitare la persona colpita ad usare un mezzo di trasporto sicuro per lasciare l’edificio ecc) ed indicazioni sulla gestione della malattia a casa o in ambiente esterno

Salute e benessere psicologico: capitolo della Linea Guida interessante, in quanto tende a promuovere misure di sostegno psicologico verso i lavoratori, andando a tessere una sottointesa correlazione tra gli stati di ansia, di angoscia o comunque di difficoltà psicologiche e la caduta delle difese immunitarie

Igiene: il capitolo riferito all’igiene non porta nulla di innovativo, ma rafforza la necessità di implementare misure igieniche personali e collettive

Controllo operativo: la norma invita ad introdurre misure di controllo operativo al fine di limitare la potenziale diffusione del virus (Esempi: controllo delle distanze delle postazioni; controllo delle distanze in fase di accesso ed uscita; misure per l’uso delle aree comuni ecc). Di interesse appaiono alcune raccomandazioni come quella di evitare il rumore in ambiente di lavoro, al fine di moderare la necessità di parlare ad alta voce, in quanto attività legata ad una maggiore diffusione di aerosol.
In sostanza, la norma punta a sollecitare nell’organizzazione l’attivazione di misure efficaci per proteggere i lavoratori e la società dal rischio Covid. 
Rimane molto utile, secondo il punto di vista di chi scrive, l’approccio di sistema che fornisce il quadro entro cui inserire l’applicazione della normativa vigente e ne può favorire, di conseguenza, una migliore applicazione in ambiente di lavoro. 
È la soluzione alla pandemia? Probabilmente no, ma è sicuramente un ulteriore strumento per cercare di alleviare la morsa del Covid.